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sabato 28 gennaio 2012

VIVA IL MATTARELLO!!!


Prima di iniziare mi sono letta con cura il post di Alessandra (sei grandiosa!!!), poi ho tirato fuori il mio tagliere, la mia Clelia (il mio mattarello che ha preso il nome della sua precedente padrona!)…ho preso i vari ingredienti e li ho appoggiati tutti sul tavolo, mi sono seduta ed ho iniziato a pensare…la mattarella (o mattarella che dir si voglia!!) l’ho usata fino ad ora per tirare le crescentine (e quindi un impasto di un certo spessore) o la pasta-strudel, dove l’impasto ha una buona base di olio (o burro) per cui molto elastica…
Per il resto ho sempre usato la Nonna Papera (spero non si offenda che questa volta resterà nella sua scatola!!)…
Sono partita con i capelli dritti, un tempo avevo letto che i Dilettanti Bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina codificarono le misure esatte delle tagliatelle, ma alla fine tutto il sapere letto su libri e riviste è finito in buona parte nel dimenticatoio (se non ricordo male loro dicevano spessore poco meno di 1 mm e larghezza 8 mm…ma secondo voi dovevo usare il calibro???). Nella mia memoria sono rimasti molto più impressi i gesti che vedevo fare da mia nonna prima e mia mamma dopo, o da alcune zie in campagna che quando stendevano la pasta con la mattarella alla fine mi sembrava avessero dei lenzuoli da piegare invece che delle tagliatelle o tortellini da preparare…
Non ambisco a diventare come loro (non succederà mai!!) quei gesti resteranno nei miei ricordi come vecchi film alla moviola, ma spero sempre e solo che quelle persone che ora non ci sono più per potermi migliorare e regalare i loro insegnamenti, come hanno sempre fatto nella loro vita senza segreti, non si siano coperte gli occhi per non vedermi da lassù. È questo un piccolo pensiero per la Rosanna, per me è sempre stata come una zia, e sicuramente è stata una persona fantastica con le mani d’oro. Se penso alla cucina e penso a lei avrei mille aneddoti da raccontarvi…ed ovviamente devo un grossissimo ringraziamento anche a Silvia, una delle sue figlie, che mi ha permesso di fotocopiarmi i quaderni con le ricette di sua mamma che custodirò sempre come un dono di valore inestimabile!!!
Ma torniamo alle mie tagliatelle…io non ho rispettato né lo spessore, nè la larghezza, perché ho fatto ad occhio e croce….ma che fatica!!!!


TAGLIATELLE PAGLIA E FIENO
CON CORIANDOLI DI CONIGLIO E OLIVE

Vale a dire per la pasta gialla:
200 gr di farina – 2 uova

 per la pasta verde:
200-250 gr di farina  - 80 gr di spinaci lessati e tritati - 1 uovo

per la pasta bianca:
100 gr di farina – acqua q.b.

per il condimento:
250 gr di coniglio disossato – 40 gr di mandorle spellate – 60 gr di olive kalamata – 2 spicchi d’aglio – paprika dolce – rosmarino – 1 arancio – 1 limone – olio – sale – ½ bicchiere di vino bianco

Prima di iniziare mi sono letta con cura il post di Alessandra (sei grandiosa!!!), poi ho tirato fuori il mio tagliere, la mia Clelia (il mio mattarello che ha preso il nome della sua precedente padrona!)…ho preso i vari ingredienti e li ho appoggiati tutti sul tavolo.
Ho preparato i 3 impasti e li ho avvolti nella pellicola per evitare che mentre finivo si seccassero (non so proprio molto veloce!!!)
Ho poi steso gli impasti e ricavato le varie tagliatelle….e qui mi sono resa conto del motivo per cui mia mamma ha quella magnifica “coltellina”, devo asssssolutamte trovarne una anch’io. Ho provato a tagliarle con coltelli diversi, ma in nessun caso mi è venuto un taglio bello come ho sempre visto fare da mia mamma (anche qui le devo dare ragione, un lavoro fatto con gli strumenti giusti ti fa risparmiare un bel po’ di tempo!). Avviso che io ho usato anche quelle tagliatelle dei bordi per cui più larghe....la mia pancia non ha il calibro!!!!
Ho poi messo ad asciugare i nidi di tagliatelle sui miei essiccatoi mentre preparavo il condimento.
Dopo aver disossato il coniglio l’ho tagliato a cubettini piccoli e li ho messi in una ciotola. Ho preso le mandorle, le ho tagliare a filetti e messe a tostare con un goccio d’olio ed una bella spolverata di paprika dolce, finché non sono diventati belli dorati.
Ho messo a rosolare l’aglio in camicia (che poi l’ho tolto prima di condire la pasta) con un po’ d’olio, ho aggiunto i cubetti di coniglio e quando sono stati ben rosolati ho bagnato con il vino ed ho salato.
Ho lasciato andare finché il vino non è evaporato e nel frattempo ho tritato il rosmarino per poi aggiungerlo al coniglio ed ho continuato la cottura coperto.
A parte ho snocciolato e tritato le olive kalamata che ho unito a fine cottura per fare insaporire il tutto.
Ho cotto le tagliatelle ed ho condito col sugo di coniglio e le mandorle tostate e con un rigalimoni ho aggiunto la scorza del limone e dell’arancia.

Il gioco è fatto, ed il piatto è servito!!


14 commenti:

  1. bel racconto e divertente l'idea dei coriandoli! Brava e grazie
    Dani

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  2. bellissime le tue tagliatelle! E poi che bel portauova che hai! Lo voglio!!!

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  3. Brava tu hai provato a stendere la pasta e le tagliatelle sono perfette,
    io sono proprio negata, non riesco nemmeno con la nonna papera.

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  4. Bellissime le tagliatelle e ottimo il condimento! Buona domenica, Babi

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  5. Davvero mi inchino a tale maestria...la mia nonna papera è stata felicissima di aiutarmi, nonostante il fuori gioco!
    ciao loredana

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  6. vi ammiro tantissimo...io e il mattarello proprio non andiamo d'accordo!!! bellissime e gustosissime! ;)

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  7. passo di qui a quest'ora...e quasi svengo! mettono l'acquolina in bocca!! un bacione :)

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  8. mmmm devono essere deliziose....
    complimenti.

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  9. brava! hai creato un bellissimo piatto! baci!

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  10. Slurp!!!
    passa da me... ho un pensierino da darti!

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  11. Evviva il mattarello! Per piatti stupefacenti come questo è tutto dire!

    buon inizio settimana
    Spery di "babà che bontà"

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  12. Bellissime queste tagliatelle quasi carnascialesche!!! :-9

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  13. che sono buone queste tagliatelle, peccato che sono a dieta quindi posso mangiare soltanto con gli occhi, comunque ti faccio i miei complimenti ,quando ti va passa da me www.metalfimo2.blogspot.com ciao da Giovanna.

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